martedì 20 ottobre 2009

IL CONFLITTO PSICO-ENERGETICO-BIOLOGICO



È stato
spiegato nei post precedenti dell’argomento "PSICOSOMATICA"
che a fronte di una necessità specifica il corpo reagisce in una maniera
preordinata e predisposta dalla natura per il nostro livello evolutivo.




Quella che
per l’uomo primitivo era un’attivazione naturale tipica della sua vita selvaggia,
ai nostri tempi diviene un evento particolare che chiameremo CONFLITTO
PSICO-ENERGETICO-BIOLOGICO
.  




Ma cos’è un Conflitto Psico-Energetico-Biologico?









Il conflitto psico-energetico-biologico, in
senso stretto, o primario, è un evento drammatico che si presenta
all’improvviso cogliendoci impreparati (ad es. la perdita
improvvisa di una persona cara, un’aggressione subita, la perdita inaspettata
di soldi ecc.).


 


Il conflitto psico-energetico-biologico in senso
allargato, o secondario, è qualsiasi evento che coinvolge la nostra
sfera emotiva in senso negativo contro il quale non sappiamo come
reagire
(ad. es. la classica suocera che si stabilisce a casa e non se ne
va più, o il vicino che ogni giorno ci fa un dispetto): può essere meno
drammatico ma, se protratto nel tempo, i suoi effetti possono essere gravi
tanto quanto per il primario.


Il tutto può essere aggravato, in entrambi i casi, se
vissuto in isolamento e solitudine.













COSA SUCCEDE IN PRESENZA DI UN CONFLITTO?





Quando si presenta un conflitto, lo shock emotivo che
ne consegue fa scattare immediatamente dei “meccanismi di protezione
predisposti dalla natura per il nostro livello evolutivo.





Per l'intelligibilità di tali meccanismi e dei
relativi fenomeni correlati va però utilizzata una chiave del tutto diversa da
quella che normalmente siamo abituati ad utilizzare, ovvero una visione
strettamente psicologica e “moderna”.





Il fatto è che da un punto di vista anatomico il
nostro corpo è più o meno quello dei nostri avi cavernicoli; viceversa, il
nostro cervello ha subito un’evoluzione molto maggiore rispetto, appunto, a
quella del corpo, determinando una “traslazione in senso metaforico
delle conflittualità dell’uomo primitivo.


Prendere atto dei conflitti in essere, capirne
l’evoluzione, conoscerne i rischi correlati ed agire in modo da risolvere il
problema è pertanto possibile esclusivamente comprendendo appieno questo
concetto.





In tutto ciò lo STRESS riveste un ruolo di primaria
importanza.





Lo stress, unito alla paura ed allo sviluppo
dell'intelletto ha permesso all’uomo di diventare la specie dominante sulla
terra. 


Lo stress ci permette di reagire prontamente ad una
aggressione, ad un pericolo, ad un evento inaspettato.





Durante la fase di stress avviene una vera e propria
esplosione biochimica nel nostro corpo, con la iperproduzione di adrenalina,
noradrenalina, istamina ecc., cambia la vascolarizzazione di centri e
periferie, aumentano le pulsazioni cardiache e la pressione sanguigna,
preparando il corpo per la fase di attacco e fuga, a seconda se si è
predatori o preda.





Dopo l’attacco o la fuga, sia il predatore che la
preda (se sopravvissuta), sia il cavernicolo tornano alla propria tana, luogo
di protezione e sicurezza, e rilasciano completamente lo stress, normalizzando
tutti i livelli chimici, fisici e bioenergetici.





Infatti durante la fase di attacco e fuga avvengono
mutazioni anche a livello bioenergetico, con la chiusura di determinati centri
energetici o lo svuotamento completo di un settore, o la concentrazione
energetica in una determinata parte anatomica.







sabato 17 ottobre 2009

LE DISCIPLINE BIOENERGETICHE


Le discipline bioenergetiche sono tutte quelle metodologie che si prefiggono lo scopo di riorganizzare il regolare flusso dell’Energia Vitale, affinché possa tornare a svolgere la propria funzione.

Fin dall’antichità esse sono state applicate, in varie forme e con diversi approcci, da molte culture.

Alla base di ognuna di esse c’è l’utilizzo, la concentrazione, la somministrazione, l’elaborazione o la trasformazione dell’Energia Vitale (o Prana, o Ki, o Chi).

Il loro utilizzo è finalizzato al riequilibrio bio-energetico del corpo, dei vari organi o delle varie componenti energetiche, come lo yin e lo yang della medicina tradizionale cinese.


Tra le varie discipline, molte in verità, possiamo ricordare: 
  • medicina tradizionale cinese; 
  • pranoterapia; 
  • pranic healing; 
  • agopuntura; 
  • reiki; 
  • shiatsu; 
  • yoga; 
  • qi gong; 
  • riflessologia plantare.
In talune di esse si utilizzano le mani, in altre la concentrazione del pensiero, in altre l’utilizzo di aghi (come nell’agopuntura), in altre la respirazione, in altre alcuni esercizi o posture, oppure due o più di queste cose insieme.

In una visione Psico-Energo-Somatica (PES) rivestono sicuramente un’importanza fondamentale, purché non prescindano dalla componente psichica, in quanto la semplice risoluzione a livello bioenergetico permette sicuramente un miglioramento del quadro generale, ma se non viene rimossa la causa generativa psichica, in tempi più o meno lunghi, dopo l’interruzione del trattamento, il problema si ripresenterà.

Da qui nasce talvolta l’accusa di effetto placebo delle discipline bioenergetiche da parte della scienza occidentale.

La T.I.P.E.S., Terapia Integrata Psico-Energo-Somatica, utilizza, per la risoluzione dei conflitti psichici residenti a livello sub-conscio, la Programmazione Neurolinguistica e l’Ipnosi, e come disciplina bio-energetica le tecniche T.E.B.E. e T.R.E.VI..

La T.E.B.E., Tecnica di Elaborazione Bioenergetica Emozionale, serve per la rimozione immediata di blocchi fisici ed emozionali, attraverso toccamenti, pressioni, sfregamenti in determinati punti legati ai centri energetici ed ai meridiani, mentre la mente è impegnata e sovraccaricata da input di natura visiva, auditiva e cenestesica.

La T.R.E.VI., Tecnica di Riequilibrio Energetico VIbrazionale, viene utilizzata facendo entrare in risonanza l’energia delle mani del terapeuta con la frequenza vibratoria più elevata della persona trattata, per poi fare entrare in risonanza tutte le altre energie a frequenza più bassa, affinché tutte si allineino come sottomultipli.
Quando ciò avviene, il corpo fisico comincia a mostrare alcuni segni legati al libero scorrimento energetico: vibrazione del corpo, muscoli che scattano o saltano, borborigmi (rumori gastro-enterici), sensazione di caldo o di freddo ecc..

Una volta avvenuto il riequilibrio, l’energia si ridistribuisce andando a colmare i vuoti ed a svuotare le congestioni, regolarizzando il suo flusso nel giro di poco tempo. 


domenica 11 ottobre 2009

COS'E' L'ANSIA

L'ansia è
uno stato psicologico caratterizzato da varie sensazioni spiacevoli come la paura,
la preoccupazione, il timore, la sensazione di mancanza di
controllo
, paura dell’ignoto o del futuro: se prolungate nel tempo,
le predette sensazioni possono sfociare in condizioni più gravi, come la disperazione
o la depressione.









L’ansia è
strettamente legata allo stress,
è ne è una conseguenza diretta, ma svolge anche la funzione anticipatrice,
quando si ha percezione di un pericolo possibile od eventuale, mettendo in moto
alcuni dei meccanismi legati appunto alla necessità di attacco o fuga
tipica della fase di stress.




Anche in
questo caso, come per lo stress, siamo in presenza di un meccanismo assolutamente
indispensabile alla specie umana per la sua sopravvivenza.




E fin qui
sembra sia tutto ok…




 

Purtroppo, anche per l’ansia, come per lo stress,
quando si protrae ingiustificatamente procura una serie di disturbi che pure la
medicina convenzionale non esita a definire psicosomatici, come ad
esempio palpitazioni, dolori al petto, respiro affannoso, nausea, tremori,
determinando una sensibile e drastica diminuzione della qualità della vita di
tutti i giorni. Lo stato ansioso non giustificato porta ad una serie di
problematiche della stessa specie o gruppo, ma codificate con diverse
terminologie, in base alla tipicità della loro manifestazione: 




  • attacchi di panico; 

  • fobie;

  • disturbi ossessivo-compulsivi; 

  • disturbi post-traumatici da stress ecc. 


Gli stati
ansiosi ed i relativi disturbi vengono talvolta minimizzati all’interno dei
propri ambiti sociali o della famiglia. 




Spesso, nelle migliori intenzioni,
amici, parenti e conoscenti si sforzano a dare consigli e suggerimenti
utilizzando una dialettica più o meno circostanziata, ma spesso fuorviante o
addirittura dannosa, quando suggerisce alla persona affetta di esagerare nel
manifestare il proprio disagio, o trasmettendole la convinzione di essere la
sola incapace a reagire.




Persino la
psicoterapia mostra spesso i limiti della sua efficacia, soprattutto quando
utilizza esclusivamente la dialettica.




L’ansia “cattiva
come spesso viene definita quella che “appare” ingiustificata, in realtà
risiede nel sub-conscio, ed è protetta dagli attacchi esterni, in quanto
codificata come meccanismo essenziale alla sopravvivenza
dell’uomo. 




L’unica
terapia veramente efficace può essere condotta riuscendo a bypassare le
resistenze passive della mente conscia e quelle attive del sub-conscio,
aiutando quest’ultimo a selezionare opportunamente i propri input di
attivazione
, ovvero, permettendone la ri-elaborazione, facendo in modo che
il meccanismo si attivi esclusivamente quando realmente necessario.




Per questo
difficile compito PNL
ed Ipnosi
posso essere utilizzate efficacemente, riuscendo a tutorare il sub-conscio nel
suo processo di ri-apprendimento. 




Un auto
aiuto, potremmo dire, di primo soccorso può avvenire apprendendo delle tecniche
di rilassamento
, permettendosi di cominciare a rientrare nell’ottica del “ritorno
alla tana
”, primo vero grande passo per la risoluzione dei problemi legati
a stress ed ansia.


sabato 10 ottobre 2009

A COSA SERVE LA P.N.L.






La PNL, Programmazione Neuro Linguistica, per la
sua stessa caratteristica di essere completamente allineata all’individuo
può essere efficacemente impiegata in diversi settori e con diverse finalità.





Solo per citarne alcuni:


  • l’eccellenza umana, ovvero, il raggiungimento di scopi
    prefissati nei vari settori di interesse, che siano essi il lavoro, lo
    studio, il tempo libero, lo sport;

  • il miglioramento delle relazioni, ovvero i rapporti
    interpersonali, le amicizie, i rapporti sentimentali, familiari;

  • il raggiungimento di scopi specifici come il controllo del
    peso
    ;

  • la risoluzione di problematiche come allergie ed intolleranze alimentari;

  • il superamento di problematiche psichiche invalidanti, come ansia, fobie, attacchi di panico, anoressia,
    bulimia;

  • il superamento di dipendenze come quella del fumo, delle
    droghe, del cibo, del sesso, del gioco
    d’azzardo;

  • il superamento di gravi forme di turbe mentali, come la depressione, l’autolesionismo, l’istinto al
    suicidio
    ;

  • il superamento di problematiche psichiche come disturbo di
    conversione, disturbo maniaco-compulsivo, sindrome di Munchausen
    ;

  • ultimo, ma non ultimo, la risoluzione a livello sub-cosciente dei conflitti psico-energo-somatici, per
    permettere di riattivare il processo di guarigione dalle patologie,
    come parte integrante della T.I.P.E.S., Terapia Integrata
    Psico-Energo-Somatica
    .







La PNL
permette di raggiungere risultati eccezionali in un tempo relativamente breve,
questo perché l’operatore non da delle risposte, ma utilizza delle strategie
idonee
a permettere all’individuo di trovare dentro di sé le risorse.






Immaginiamo
di andare a trovare un amico che ci chiede aiuto perché non riesce a piantare
un chiodo nel muro; noi sappiamo che nel suo garage egli possiede una serie
completa di utensili
di ogni tipo, ma ci accorgiamo che tenta di piantare
il famoso chiodo con una pinza.









Ora, noi
non siamo carpentieri o falegnami, perciò non ci azzardiamo a dirgli di usare
il martello, faremo però un egregio lavoro aiutandolo a ricordare, a
riscoprire, ad avvedersi che egli possiede tantissimi utensili, pertanto
semplicemente invitandolo a considerare l’utilità e lo scopo di ognuno di
essi
, egli risolverà il suo problema imparando autonomamente ad
utilizzare l’utensile più idoneo allo scopo.






Il
problema, però, è che se l’amico è arrabbiato, stanco, svilito, depresso perché
non capisce il motivo per cui la sua pinza non funziona, il lavoro deve essere
compiuto a livello subcosciente, ovvero, bypassando opportunamente le
difese attive della mente conscia, oppure non accetterà nemmeno di considerare
la presenza di altri utensili (altrimenti l’avrebbe già fatto da solo).













La PNL permette di fare ciò, consentendo persino di
andare a reperire gli utensili dei quali non si dispone attingendo
dalle esperienze altrui
.




 


L’efficacia
delle tecniche di Programmazione Neurolinguistica dipende molto dalla capacità
dell’operatore di entrare in rapport, ovvero, in completa sintonia a
livello sub-cosciente con l’individuo, per poi operare mantenendo costantemente
un livello di attenzione per valutare il feedback, ovvero, la risposta alle
sollecitazioni ed agli input, per potere continuamente modulare l’azione
intrapresa