giovedì 17 marzo 2011

LA COMUNICAZIONE









E’
impossibile non comunicare
.





Gli esseri
umani, per la loro stessa caratterizzazione quali animali sociali al più alto
stadio evolutivo, portano in sé la necessità inconscia della
comunicazione.






La
comunicazione non è semplicemente una trasmissione di informazioni tra
individui ma una necessità profonda
legata alla condivisione, al senso di appartenenza, agli stati emozionali, al rapporto tra i singoli e nei più ampi rapporti sociali.






Comunicare
è altresì legato alla necessità degli esseri umani di scambiarsi informazioni
per necessità e finalità che sfuggono alla parte razionale e conscia della
nostra mente.






Comunicare
è infine creare e sviluppare un canale
di trasmissione
delle informazioni interno
a noi stessi tra la nostra parte spirituale e inconscia e la parte logica e
razionale.






La
comunicazione non avviene esclusivamente attraverso la parola, scritta o parlata che sia ma anche, e soprattutto,
attraverso altre modalità. E’ ormai assodato che quasi il 65% della comunicazione sia di tipo non verbale e più del 25%
sia di tipo para-verbale.
















NGUEHEEHRGHH!



La
comunicazione verbale è la
comunicazione attraverso la parola
scritta o parlata.






La
comunicazione para-verbale è legata
alla parola ma riguarda la voce, il tono, il volume, il ritmo, la velocità, le
pause.






La
comunicazione non verbale avviene
attraverso gli occhi, lo sguardo, la mimica facciale, la gestualità, la
postura, la prossemica, nonché attraverso il respiro, le variazioni
dell’aspetto cutaneo, l’odore, l’abbigliamento, la pettinatura.






Per meglio
comprendere immaginiamo la differenza
tra due tipi di comunicazione
di fronte ad un problema che ci succede e che
ci colpisce a livello emozionale nonostante pensiamo di avere la possibilità di
risolverlo.












"E' bello avere un 

amico per cena!"



Un
amico

rimane impettito davanti a noi e illustra con dovizia di particolari il modo in
cui lui ha brillantemente superato un suo problema, rimanendo concentrato sul
racconto, perciò in maniera inespressiva e ad una certa distanza da noi.







Un
altro amico

ci guarda profondamente negli occhi con i suoi che cominciano a brillare per
una certa commozione, poi allargando le braccia lentamente si avvicina
aprendosi in un sorriso e ci abbraccia appena carezzandoci la nuca, il tutto
senza profferire parola.






Sono
chiaramente due modalità differenti di
comunicazione
che probabilmente produrranno effetti totalmente diversi a seconda della nostra personalità, del nostro temperamento, del nostro stato d’animo o delle nostre reali necessità consce o inconsce.











"Tesorooo... voglio 

farti le coccole!"



Avviene
molto spesso che ci sia una netta incongruenza
tra la parte verbale del nostro
linguaggio e la preponderante parte non
verbale
e ciò porta inevitabilmente a gravi problemi comunicazionali.






Comprendere
tutto ciò ci permette di capire come e perché talvolta i nostri rapporti
interpersonali non sono esattamente come li vorremmo, oppure da dove nascono
certe incomprensioni o certe impossibilità relazionali e così via, nonché
perché certe persone le sentiamo vicine entrando immediatamente in empatia con
loro.






In ultimo,
comprendere pienamente ciò ci porta al principio
universale della Responsabilità Personale
che, nel caso specifico,
 si estrinseca nel fatto che se noi non riusciamo a comunicare con
qualcuno dobbiamo smettere di addossarne a lui la responsabilità ma dobbiamo
capire qual è la sua “lingua” e cominciare ad utilizzare quella per potere
comunicare con lui.






Infatti,
non avrebbe alcun senso arrabbiarci con un tedesco perché sembra non capire ciò
che gli comunichiamo parlandogli  in francese!