I meridiani energetici possono essere considerati dei veri e propri canali attraverso i quali l’energia vitale si muove per compiere specifiche funzioni di nutrimento dei vari organi correlati.
La condizione essenziale per un ottimale situazione è infatti quella del continuo movimento dell’energia vitale lungo tutto il corpo fisico ed energetico.
La disfunzione dei meridiani energetici è conseguenza diretta di specifici conflitti psico-energetico-biologicie può presentarsi come cambiamento quantitativo o qualitativo.
Il cambiamento quantitativo può essere di due tipi:
- svuotamento energetico: in questo caso la disfunzione non si presenta come un problema localizzato, ma come ipofunzionalità, lassità nella contrazione e lentezza nel movimento con malattie correlate (ad es. flaccidità, prolasso, ipotensione, cancro);
- eccesso energetico: in tale caso si avrà una iperattività funzionale e malattie correlate (ad es. glaucoma, tumore).
Anche il cambiamento qualitativo può essere di due tipi e dipende dallo stato di tensione della membrana cellulare che è in stretta correlazione con un persistente stato mentale emozionale:
- aumento di tensione: in questo caso le cellule raggiungono il livello di eccitazione molto più velocemente, il cosiddetto stato di ipereccitabilità con malattie correlate (aritmie, epilessia, iperattività);
- ipercontrazione per eccesso di tensione: in tale caso le cellule rimangono costantemente contratte causando le malattie tipiche da eccesso di tensione (ad es. asma, ipertensione, gastrite).
I meridiani sono bilaterali simmetrici, pertanto la regola che determina il meridiano di quale lato verrà colpito è la seguente che vale per entrambi i sessi:
- se il conflitto psichico viene attribuito dal soggetto ad un uomo, il lato colpito sarà il destro;
- se il conflitto psichico viene attribuito ad una donna, sarà il sinistro.
Se il soggetto ritiene invece di attribuire a se stesso il suo conflitto, il lato colpito varierà a seconda del sesso:
- nell’uomo colpirà il lato destro;
- nella donna colpirà il lato sinistro.
E’ possibile anche una bilateralità della disfunzione e ciò avviene nel caso il soggetto oltre ad attribuire il conflitto ad una persone del sesso opposto attribuisca parte di esso anche a se stesso.
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