sabato 26 settembre 2009

LO STRESS… UN AMICO O UN NEMICO?














Che stress!


Dice il medico: “Lei è stressato!” 


Aah!


Dice il tuo collega: “Tu sei stressato, mettiti in
ferie!”


Aah!


Dice tua/o moglie/marito: “Non mi stressare!”


Aah!


Dice il tuo amico: “Sono stressatissimo!”


Aah!





Ma si può sapere che demonio è questo stress?





Lo stress è un meccanismo predefinito, sensato e
necessario che la natura ha predisposto in noi per il nostro livello evolutivo.





Lo stress, unito all’intelligenza ed alla
consapevolezza, ha permesso all’uomo di diventare la specie dominante sulla
terra.





Lo stress ci permette di reagire prontamente ad una
aggressione, ad un pericolo, ad un evento inaspettato. 






 




Durante la fase di stress il sistema
limbico
cerebrale ordina immediatamente che avvenga una vera e
propria esplosione biochimica nel nostro corpo, con la iperproduzione di
adrenalina, noradrenalina, istamina, cambia la vascolarizzazione di centri e
periferie, aumentano le pulsazioni cardiache e la pressione sanguigna, aumenta
la capacità di percezione degli stimoli visivi e sonori, preparando l’individuo
per la fase di “attacco o fuga”, a seconda se si è predatori o preda.





Dopo l’attacco o la fuga, sia il predatore che la
preda (se sopravvissuta) tornano alla propria tana, luogo di protezione e
sicurezza, e rilasciano completamente lo stress, normalizzando tutti i livelli
chimici, fisici e bioenergetici.





Infatti durante la fase di attacco e fuga avvengono
mutazioni anche a livello bioenergetico, con la chiusura di determinati centri
energetici o lo svuotamento completo di un settore, o la concentrazione
energetica in una determinata parte anatomica.





Il problema sorge quando il rilascio dello stress non
avviene, ovvero quando non realizziamo a livello di sub-conscio che la
necessità è terminata, che il problema è risolto.





La permanenza della situazione di stress fa in modo
che i messaggi del sistema limbico rimangano i medesimi, determinando, a
livello somatico, una permanenza della situazione alterata





Allora, che fare?







Per imparare a rilasciare lo stress il primo passo fondamentale è quello
di avere, di procurarsi, di realizzarsi la “TANA”, ovvero un luogo di
protezione e sicurezza dove poter tornare, rilassarsi, svagarsi, rilasciare le
tensioni.






Può essere la propria casa, può essere la propria palestra, può essere
il proprio laboratorio di bricolage; l’importante è che noi lo vediamo come
luogo di protezione e sicurezza, dove possiamo “lasciare fuori” tutti i
problemi.






Sì, lo so, partner, figli, bollette, vicini ecc., non è cosi facile
trovare la propria tana, però è assolutamente necessario!






Un altro passo importante e successivo è quello del rilassamento.



“Eh (sospirando), e come si fa a rilassarsi, io non ci riesco proprio!”



Quante volte mi sono sentito rispondere così.





Bisogna ricordare che difficile non è sinonimo di impossibile.
Se si riesce a comprendere appieno l’importanza del rilassamento allora si può
trovare la forza per cominciare ad apprendere, o meglio, a ri-apprendere l’uso
di questo fantastico strumento.






Molto spesso semplicemente insegnando alle persone a rilassarsi quando
hanno dimenticato da tempo come si fa, la loro vita cambia immediatamente in
meglio sotto molti punti di vista.






Purtroppo però, quando la situazione di stress permane per troppo tempo
si radica profondamente a livello di sub-conscio, pertanto si rende necessario
intervenire con delle tecniche particolari che intervengano direttamente su
quel livello bypassando la resistenza del livello cosciente e logico.






Due potenti tecniche che utilizzo sono il R.E.I., Rilascio
Emozionale Istantaneo, e la T.E.B.E., Tecnica di Elaborazione
Bioenergetica Emozionale.






Il R.E.I. una volta correttamente appreso, può essere tranquillamente
utilizzato su se stessi con ottimi risultati.






La T.E.B.E. deve essere applicata da un operatore competente, non certo
perché invasiva, ma perché implica la razionalizzazione di un percorso che la
persona che è sottoposta al trattamento difficilmente riuscirebbe a seguire.







Stress sì o stress no?





Riassumendo, lo stress è un buon amico che quando viene a casa
nostra ci da una mano a risolvere brillantemente problemi reali, ma quando ha
finito di aiutarci, senza remore o ripensamenti, buttiamolo fuori e andiamo a
dormire!






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